September 18, 2024
Una start up frutto dell’attività di ricerca in ambito fotonico
Clinical Supply Chain
Life Science
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L’ultimo Medical Devices Virtual Talk è stato dedicato a Emoled, una start up frutto dell’attività di ricerca in ambito fotonico; l’azienda è conosciuta sul mercato per l’omonimo dispositivo medico, un sistema di fotobiomodulazione che utilizza la luce blu per la terapia di lesioni cutanee di varia natura, sia in fase acuta che cronica.
Negli ultimi anni, Emoled ha conosciuto un forte sviluppo commerciale, soprattutto a livello internazionale: questo ha portato l’azienda a misurarsi non solo con il nuovo regolamento 2017/745, ma anche con le leggi ed i requisiti di paesi extra-UE.
Trattandosi di un dispositivo attivo, Emoled è stato classificato e certificato secondo la regola 9 della Direttiva 93/42/CEE, e attualmente rientra nella classe IIa. Inoltre, nel 2018 l’azienda ne ha ottenuto la certificazione ISO 13485:2016.
Generalmente gli iter di “registrazione” di un dispositivo medico variano a seconda dello Stato di destinazione; in alcuni casi è sufficiente un Certificato di Libera Vendita, mentre in altri è necessario fornire una documentazione più corposa. Esiste anche la possibilità che le regole di classificazione del dispositivo siano diverse da quelle Europee, perciò, in ogni caso, il primo step è la verifica di queste regole, perché dal suo esito dipende il tipo di iter da seguire per la registrazione del dispositivo stesso.
Di recente fondazione (2016), Emoled nasce dalla collaborazione tra LENS (European Laboratory for Non-linear spectroscopy), IFAC (l’istituto di fisica applicata del CNR) e Life4tech. In particolare, quest’ultima è la società che ha curato la transizione dalla ricerca al mercato vero e proprio, dando così origine all’omonimo dispositivo medico.
Per poter ottemperare agli adempimenti normativi, specifici per ogni Stato in cui avviene la commercializzazione, Emoled si appoggia a distributori locali, che mettono a disposizione referenti regolatori come guida per il percorso da seguire e la documentazione da fornire.
Cardine fondamentale del nuovo MDR – Medical Device Regulation (UE 2017/745) è EUDAMED (EUropean DAtabank for MEdical Devices), la banca dati europea sui dispositivi medici, sviluppata dalla Commissione Europea per un miglior coordinamento delle informazioni e della sicurezza.
Il progetto nasce per rendere possibile il monitoraggio del ciclo di vita di ogni dispositivo medico, per catalogarlo e per gestire le non conformità di prodotto o le documentazioni scadute.
Nel dettaglio la piattaforma consentirà:
EUDAMED è composta da sei moduli:
In particolare il Catalogo elettronico (UDI Unique Device Identification), comprenderà tutti i dispositivi medici in commercio in Europa e sarà consultabile da parte di tutti i soggetti interessati.
Nel database dovranno essere registrati i codici UDI-DI, identificativi dello specifico dispositivo, e i codici Basic UDI-DI, indicatori primari di una famiglia di dispositivi che identificano un gruppo di appartenenza.
Nonostante il rinvio al 2022 dell’istituzione del database europeo con l’attivazione di tutti i moduli EUDAMED, a partire dal 26 maggio 2021, con il nuovo Regolamento (UE) 2017/745 è fatto l’obbligo di assegnare a ciascun dispositivo un codice identificativo UDI.
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